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IL MUSEO STORICO DELLA COMUNICAZIONE: UN VIAGGIO NEL CUORE DELL'INGEGNO UMANO E DELLE CONNESSIONI CHE UNISCONO IL MONDO!

  • Immagine del redattore: Asia Graziani
    Asia Graziani
  • 24 gen
  • Tempo di lettura: 3 min

Il Museo Storico della Comunicazione, nel cuore dell’EUR a Roma, rappresenta un monumento al desiderio umano di dialogare, condividere e connettersi! Porta alla luce la storia delle connessioni umane attraverso reperti straordinari e innovazioni tecnologiche!


Museo Storico della Comunicazione, EUR.
Museo Storico della Comunicazione, EUR.

Il Museo Storico della Comunicazione, nel cuore dell’EUR a Roma, in Viale Europa 243, racconta l’evoluzione della comunicazione e delle connessioni umane attraverso una collezione straordinaria. Inaugurato nel 1982 - all'interno del complesso ministeriale dell'Eur ma istituito già nel 1878, per raccontare l'evoluzione dei sistemi di comunicazione - è custodito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e rappresenta molto di più di un’esposizione: è un viaggio emozionante attraverso il tempo, un luogo in cui la tecnologia si intreccia con le storie di coloro che hanno plasmato la nostra capacità di dialogare, anche nei momenti più difficili.


Un patrimonio che dà voce al passato e parla al futuro


Con oltre 3.000 cimeli, un milione di francobolli, 90.000 timbri postali e innumerevoli oggetti, il museo raccoglie tesori che narrano l’evoluzione della comunicazione. Dalle antiche cassette postali alle buche di impostazione militari, dai telegrafi di Meucci al laboratorio galleggiante di Marconi, ogni reperto racconta storie di innovazione e progresso.

La macchina Enigma
La macchina Enigma

Tra i pezzi più iconici troviamo la Tabula Peutingeriana, una mappa medievale che rappresenta le vie militari dell’Impero Romano, e la macchina Enigma, usata per codificare i messaggi durante la Seconda Guerra Mondiale. Questi oggetti evocano l’importanza della comunicazione non solo come strumento tecnologico, ma come elemento cruciale per la costruzione di strategie e legami tra popoli.


La rivoluzione delle telecomunicazioni: abbattere le distanze e creare legami


Le sale dedicate alla telegrafia, alla telefonia e alle radio raccontano il momento in cui l’umanità è riuscita a sfidare il tempo e lo spazio, accorciando le distanze come mai prima. Il miracolo della comunicazione a distanza – dalla prima voce trasmessa a una radio fino al primo telefono interurbano – è un tributo al genio umano e al suo bisogno di connettersi!


La sezione dedicata alla televisione aggiunge un ulteriore tassello al racconto, mostrando come il potere delle immagini abbia trasformato l’informazione, rendendola immediata, educativa e capace di unire popoli lontani attorno a una narrazione comune.


La comunicazione durante le guerre: salvare vite e mantenere i contatti


Telefono da campo al fronte russo tedesco, 1915 (Bibliothèque nationale de France, Rol, 44668)
Telefono da campo al fronte russo tedesco, 1915 (Bibliothèque nationale de France, Rol, 44668)

Durante i conflitti mondiali, la comunicazione è stata una risorsa indispensabile. I telegrafi e le lettere dei soldati al fronte non solo veicolavano informazioni militari vitali, ma mantenevano vivo il legame tra i combattenti e le loro famiglie.

In un’Italia in gran parte analfabeta, la figura delle portalettere divenne un simbolo di speranza.


Le lettere non erano solo parole: erano vita, amore e resistenza.


La comunicazione militare fu anche un elemento strategico: grazie alla tecnologia come la macchina Enigma, si poterono proteggere segreti vitali.


Oggetti come le cassette postali militari e i codici cifrati esposti nel museo ci ricordano che, senza comunicazione, molte operazioni cruciali non sarebbero state possibili.

Fonte foto: tgposte.poste.it
Fonte foto: tgposte.poste.it

Le donne: protagoniste silenziose della rivoluzione della comunicazione


Un altro aspetto affascinante del museo è il percorso dedicato al ruolo delle donne nelle telecomunicazioni. Sin dal 1865, le donne furono impiegate nei servizi postali e telegrafici, apprezzate per la loro precisione e pazienza. Durante le guerre, furono loro a sostituire gli uomini al fronte, gestendo centralini, telegrafi e uffici postali.


La figura di Matilde Serao, giornalista e pioniera del femminismo, simboleggia questa rivoluzione silenziosa. Le fotografie d’epoca e le uniformi esposte nel museo raccontano la loro dedizione, nonostante le difficoltà: stipendi inferiori, licenziamenti al matrimonio e una costante lotta per la parità. Ma queste donne, con il loro lavoro, costruirono ponti invisibili tra famiglie, soldati e comunità.


Un’eredità preziosa da riscoprire


Il Museo Storico della Comunicazione non è solo un luogo fisico: è un monumento al desiderio umano di dialogare, condividere e connettersi. Sebbene al momento il museo non sia accessibile al pubblico, il suo patrimonio straordinario attende di essere riscoperto e valorizzato.

In posa sul campo (Archivio storico Telecom Italia)
In posa sul campo (Archivio storico Telecom Italia)

Tra telegrafi e francobolli, tra radio e macchine da scrivere, emerge una verità universale: comunicare è abbattere i confini, è unire mondi, è lasciare tracce che attraversano il tempo.


Riaprire questo tesoro significherebbe donare alla collettività non solo la conoscenza del passato, ma anche una lezione preziosa:


La comunicazione non è solo tecnologia, ma cuore, memoria, sogno e dialogo senza fine...

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