SVENTATO AGGUATO ALL'EUR: IL KILLER ERA PRONTO A SPARARE
- Valentina D'Ambra
- 6 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Pistola semiautomatica, colpo in canna ma obiettivo sconosciuto: un 28enne marocchino fermato all'Eur in piena notte, era pronto ad usare l'arma a pochi passi dal laghetto. Decisivo l'intervento della polizia di quartiere che ha arrestato due uomini

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nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 aprile è stato sventato un agguato all'Eur, l'intervento della polizia ha permesso di scongiurare una tragedia che sembrava imminente.
Due uomini sospetti vicino al laghetto
Tra mercoledì e giovedì, intorno alle 3:30 di notte, il pentagono è stato teatro di un potenziale episodio di violenza estrema. Nei pressi del laghetto, in uno slargo vicino viale America e davanti a un locale giapponese, una folla di giovani aveva acceso una lite che sarebbe presto potuta degenerare. Gli agenti inizialmente convinti di trovarsi di fronte all'ennesimo caso di "mala movida", si sono avvicinati per sedare gli animi e identificare i presenti ma la situazione è rapidamente precipitata.
La fuga, la resistenza e l'arresto
Alla vista degli agenti il gruppo si è disperso rapidamente. Due uomini in particolare, entrambi di origine marochina e di 28 anni, si sono distinti per il loro atteggiamento aggressivo. I poliziotti li hanno inseguiti, uno dei due teneva in mano due bottiglie di vino con l'intenzione di lanciarle contro gli agenti. Solo il pronto intervento di un agente ha evitato il peggio, riuscendo a bloccare l'uomo e ad ammanettarlo, nonostante la violenta resistenza fisica.
L'arma clandestina
Nel frattempo il complice aveva cercato rifugio in un'area buia, dove è stato visto gettare un oggetto, prima di essere fermato anche lui. Gli agenti hanno immediatamente perlustrato la zona e rinvenuto la pistola semiautomatica con la matricola abrasa, completa di caricatore pieno e con un colpo in canna. Un'arma perfetta, ritengono gli investigatori, per un'esecuzione a distanza ravvicinata: maneggevole e impossibile da tracciare.

Un'aggressione programmata? Le indagini proseguono
Secondo gli investigatori non ci sarebbero molti dubbi: quella notte stava per essere messo in atto un agguato. Le ipotesi spaziano da una gambizzazione a un possibile omicidio. Il sospettato con l'arma, già noto per precedenti legati al traffico di droga, è considerato vicino a gruppi criminali attivi nel litorale laziale. I due risultano domiciliati ad Anzio e si erano recati armati fino all'Eur per compiere un'azione mirata.
L'elemento più inquietante è prorprio il tipo di arma: clandestina, con matricola abrasa e pronta all'uso. Secondo gli inquirenti, un pregiudicato difficilmente si espone con un'arma addosso, a meno che non abbia un obiettivo preciso. Questo rafforza l'ipotesi di un'azione mirata nell'ambito di una faida criminale.
Convalida dell'arresto e obbligo di dimora
Entrambi i marocchini sono stati arrestati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il fermo è stato convalidato e il giudice ha disposto l'obbligo di dimora. Tuttavia per il soggetto in possesso della pistola le indagini sono ancora in corso.
Una vicenda che accende i riflettori sulla sicurezza urbana
Questo episodio rilancia il dibattito sulla sicurezza nei quartieri di Roma. La vicenda dimostra l'importanza cruciale della presenza e del presidio della polizia sul territorio. Solo grazie ad un controllo capillare e alla prontezza operativa delle forze dell'ordine si possono sventare in tempo eventi che rischiano di sfociare in drammi, proprio come quest'ultimo.
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